La Cameraria è un insetto lepidottero, di tipo minatore; gli adulti (
Fig. a) sono piccole farfalle dall’apertura alare di 7-8 mm. Sulla testa presenta un toupet frontale di peli e ha antenne filiformi e lunghe. Le ali anteriori sono di colore marrone-rossastro, con piccole strisce bianche; quelle posteriori sono molto strette e sulla parte finale protendono dei lunghi peli che formano una sottile frangia. Quando l’adulto è a riposo, le due coppie di ali giacciono sul suo dorso. I bruchi, di colore bianco-verdognolo, sono piatti, sono lunghi da 0,5 a 5 mm e passano attraverso cinque stadi. Le uova sono lenticolari e traslucide, di 0,3-0,4 mm, e vengono deposte quasi sempre sulle nervature della faccia superiore della foglia. La crisalide è di colore marrone-rossastro e si forma all’interno delle mine (gallerie) della foglia.
È una specie che passa l’inverno sotto forma di crisalide; in primavera emergono le farfalle adulte dalle foglie cadute durante l’autunno. Pochi giorni dopo la fecondazione, le femmine depongono diverse decine di uova che possono impiegare a schiudersi tra 1 e 3 settimane; quindi nascono i bruchi che penetrano all’interno della foglia da cui non usciranno più.
Fig. a – Farfalla adulta.
I bruchi si nutrono del parenchima superiore delle foglie, scavando gallerie o mine irregolari (
Fig. b) lungo il cammino. La mina si amplia man mano che il bruco cresce. Le foglie diventano completamente di colore marrone semitrasparente e cadono anzitempo, riducendo così la capacità fotosintetica e, di conseguenza, il vigore dell’albero.
Talvolta è possibile confondere questi sintomi con quelli provocati dall’antracnosi dell’ippocastano (Guignardia aesculi), una malattia fungina che comporta l’insorgere di macchie sulle foglie (Fig. c); tuttavia, non ci si può confondere, in quanto le mine di Cameraria appaiono solo sulla faccia superiore delle foglie e sono in rilievo.
È possibile confonderle anche con le macchie provocate da patologie fisiologiche, come quella conosciuta come colpo di calore (Fig. d). Questa patologia si distingue in quanto le foglie assumono un colore marrone e si seccano. È tipica in esemplari situati in zone in cui l’estate è estrema.
Fig. b – Mina provocata da un bruco di Cameraria.
Fig. c – Danni provocati dalla malattia dell’antracnosi dell’ippocastano (Guignardia aesculi).
Fig. d – Esempio dei danni provocati da un colpo di calore.
Effettuare un trattamento con ENDOterapia Vegetal® in via preventiva per evitare l’insorgere di problemi; pertanto il trattamento verrà effettuato non appena compaiono i primi adulti che emergono dalla diapausa invernale.
È possibile effettuare il trattamento anche in modo curativo, tuttavia l’eliminazione dei danni provocati sarà più lenta.